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Le più belle leggende legate al Monte Conero

Conero

Alzi la mano chi conosce le più belle leggende del Conero. Il Monte è senza dubbio uno dei simboli di Ancona e delle Marche in generale. La montagna è un piccolo rilievo appenninico umbro-marchigiano alto 572 metri e si affaccia sul Mare Adriatico.

Il Monte Conero si può anche chiamare con il nome di monte d’Ancona, mentre comunemente tra gli anconetani è solo il Monte o solo il Conero. Si tratta del più importante promontorio italiano dell’Adriatico dopo il Gargano. La costa su cui si affaccia si chiama Riviera del Conero e su tutto il promontorio sorge il Parco Regionale del Conero. Quali sono le leggende collegate a questo bel monte?

Riviera del Conero

Le leggende sul Conero: il nome

Perché il Monte di Ancona si chiama Conero? Tutto è nato con la storia di un pescatore che si chiamava così. L’uomo un giorno vide un delfino. Gli altri pescatori decisero di catturarlo. Gli Dei si adirarono molto e infuriò una tempesta. Conero decise di liberare l’animale, perché non sopportava di vederlo in cattività, chiedendo al tempo stesso perdono agli Dei. La tempesta scatenata dalle divinità adirate cessò improvvisamente e il delfino accompagnò i pescatori a un porto sicuro, un monte, che venne da lì in poi chiamato Conero in omaggio al pescatore che liberò il delfino.

Il tesoro del Monte Conero

Il Monte Conero nasconde anche un tesoro. Secondo una leggenda c’è una gallina con 12 pulcini d’oro nel Buco del Diavolo: chi conosce il suo nome e lo scrivo con il suo sangue sulla roccia può salvarsi, trovando un sentiero che porta a una ragazza che tesse fili d’oro. Un bel bottino, come quello di un altro racconto popolare, secondo il quale nella Grotta degli Schiavi, tanto tempo fa, dei pirati rinchiusero una principessa veneta rapita in attesa di riscatto. Quando i bucanieri tornarono da lei il giorno dopo si era già trasformata in una sorgente d’acqua.

La sirena che attira i naviganti

Non poteva mancare la storia di una sirena cattiva che con il suo canto convinceva i marinai a raggiungerla. Lei li imprigionava tutti nella Grotta degli Schiavi dove c’era un demone a torturarli. Si narra che il demone sia stato tramutato in pietra e sia stato rotto a metà: da qui nascono gli scogli delle Due Sorelle.

La sirena Mitì

Una delle più belle leggende sul Monte Conero ha per protagonista una sirena, questa volta buona, anche se sfortunata e triste. C’era una volta una giovane donna, figlia di un pescatore, che adorava passare le giornate in riva al mare: pensava che dalle sue onde sarebbe arrivato il suo amore. Mitì ogni giorno andava in spiaggia per cantare al mare e aspettare il suo sposo. Un giorno arrivò un giovane su una barca: lei lo abbracciò, pensando che fosse il suo amato. Lui, però, le confessò che era già promesso ad un’altra ragazza di nome Azzurrina. Mentre il ragazzo si allontanava sulla sua barca, Mitì iniziò a entrare in acqua cantando la sua triste canzone, che continua a sentirsi nei fondali del mare dove Mitì è diventata una sirena.